Qui al Bistrot, abbiniamo sempre al pescato del giorno ingredienti di stagione: rispettare la natura ed i suoi lenti ritmi non è solo questione di sostenibilità, ma anche il modo migliore per ottenere un piatto dai sapori intensi e genuini. E poi sbucciare i piselli o i fagioli freschi, respirarne il profumo, sentirne la consistenza delicata, è l’ingrediente speciale di ogni ricetta.
In cucina stiamo sperimentando nuove combinazioni, la primavera porta in tavola sapori delicati e colori vitaminici, come la dolcezza delle fragole ed il verde intenso del Pisello Centogiorni.
Nel nuovo menù, questa speciale varietà è protagonista del piatto Occhi di lupo con piselli, cacio e lupini.
Un sapore delicatissimo che valorizza il pesce, oltre che un prodotto ricco di proprietà nutrizionali e con una storia molto affascinante.
Il pisello Centogiorni è così chiamato proprio perchè viene raccolto dopo 100 giorni, a partire da aprile. Una primizia che nasce qui, all’ombra del Vesuvio, ed era già in tavola ai tempi dei Greci e dei Romani.
Il pisello centogiorni era quasi scomparso, perchè richiede tante cure ed una coltivazione manuale. Sopravvissuto solo negli orti familiari, e tramandato di generazione in generazione da appassionati coltivatori, è stato ripristinato solo nel 2018, grazie al presidio Slow Food che promuove il lavoro dei piccoli produttori e tutela le varietà a rischio estinzione. Viene coltivato in piccoli appezzamenti nei comuni vesuviani.
Il pisello centogiorni richiede cotture brevi per non sciuparne la dolcezza ed è quindi un ottimo ingrediente salvacena. Oltre alla pasta, possiamo aggiungere i piselli ad una gustosa frittatina. Di questa varietà possiamo usare anche i baccelli: dopo averli lavati e lessati, basterà frullarli ed aggiungere sale, olio e parmigiano per gustare una profumatissima vellutata per accompagnare carne e pesce.
La principessa sul pisello (centogiorni)
Il pisello centogiorni ha origini antichissime e secondo alcuni il celebre scrittore Andersen scrisse la fiaba La principessa sul pisello dopo il suo soggiorno a Napoli, nel 1835. I piselli sono assenti nell’agricoltura danese ed il popolo di Danimarca non ha mai tramandato storie su principesse e legumi: secondo alcuni storici, quindi, l’ispirazione per la fiaba è nata proprio qui. Non è da escludere quindi che il pisello della fiaba fosse proprio un pisello centogiorni!
Resta aggiornato su notizie esclusive, nuovi prodotti e articoli del blog.
Qui al Bistrot, abbiniamo sempre al pescato del giorno ingredienti di stagione: rispettare la natura ed i suoi lenti ritmi non è solo questione di sostenibilità, ma anche il modo migliore per ottenere un piatto dai sapori intensi e genuini. E poi sbucciare i piselli o i fagioli freschi, respirarne il profumo, sentirne la consistenza delicata, è l’ingrediente speciale di ogni ricetta.
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Nel nuovo menù, questa speciale varietà è protagonista del piatto Occhi di lupo con piselli, cacio e lupini.
Un sapore delicatissimo che valorizza il pesce, oltre che un prodotto ricco di proprietà nutrizionali e con una storia molto affascinante.
Il pisello Centogiorni è così chiamato proprio perchè viene raccolto dopo 100 giorni, a partire da aprile. Una primizia che nasce qui, all’ombra del Vesuvio, ed era già in tavola ai tempi dei Greci e dei Romani.
Il pisello centogiorni era quasi scomparso, perchè richiede tante cure ed una coltivazione manuale. Sopravvissuto solo negli orti familiari, e tramandato di generazione in generazione da appassionati coltivatori, è stato ripristinato solo nel 2018, grazie al presidio Slow Food che promuove il lavoro dei piccoli produttori e tutela le varietà a rischio estinzione. Viene coltivato in piccoli appezzamenti nei comuni vesuviani.
Il pisello centogiorni richiede cotture brevi per non sciuparne la dolcezza ed è quindi un ottimo ingrediente salvacena. Oltre alla pasta, possiamo aggiungere i piselli ad una gustosa frittatina. Di questa varietà possiamo usare anche i baccelli: dopo averli lavati e lessati, basterà frullarli ed aggiungere sale, olio e parmigiano per gustare una profumatissima vellutata per accompagnare carne e pesce.
La principessa sul pisello (centogiorni)
Il pisello centogiorni ha origini antichissime e secondo alcuni il celebre scrittore Andersen scrisse la fiaba La principessa sul pisello dopo il suo soggiorno a Napoli, nel 1835. I piselli sono assenti nell’agricoltura danese ed il popolo di Danimarca non ha mai tramandato storie su principesse e legumi: secondo alcuni storici, quindi, l’ispirazione per la fiaba è nata proprio qui. Non è da escludere quindi che il pisello della fiaba fosse proprio un pisello centogiorni!
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