Il pesce è un patrimonio, che ha sfamato per secoli generazioni intere di pescatori, sostenuto villaggi e fatto la storia di molte regioni.
Alcuni pesci sono comunemente definiti “poveri”,ma al Bistrot non amiamo questa definizione: nessun pesce può essere considerato povero, perchè tutti richiedono una lavorazione certosina e manuale. Uno per uno, ogni pesce va abbattuto, lavato, asciugato, conservato, pulito con cura.
Tra i pesci “poveri” che amiamo di più c’è sicuramente lo Sgombro, un pesce azzurro poco utilizzato, meno “famoso” di pesce spada e tonno, ma straordinario per gusto e proprietà nutritive.
Viene chiamato anche “Maccariello”, letteralmente “ruffiano”: dal francese Maquereau.
Si riteneva infatti che lo sgombro accompagnasse le aringhe durante le migrazioni favorendone l’accoppiamento. Questa antica tesi popolare non è mai stata confermata, ma il soprannome è rimasto.
Facilmente riconoscibile per la livrea marmorizzata blu, lo sgombro fresco ha un aspetto brillante, con carni sode e ben aderenti alle squame. L’occhio deve essere sporgente con pupilla nera e non arrossata.
Lo sgombro ha un sapore distintivo, forte, legato proprio alla presenza degli Omega 3. Per mitigarne il sapore possiamo accompagnarlo alle verdure di stagione o alle erbe aromatiche, come alloro e rosmarino. Possiamo prepararlo in padella, con olio, pomodorini, capperi dissalati, prezzemolo.
Lo sgombro è una fonte nutrizionale eccellente: ricco di proteine ad alto valore biologico, Omega 3, i cosiddetti grassi buoni, minerali e vitamine. Ha inoltre un apporto calorico molto modesto ed è altamente digeribile. Altro che pesce povero!
Resta aggiornato su notizie esclusive, nuovi prodotti e articoli del blog.
Il pesce è un patrimonio, che ha sfamato per secoli generazioni intere di pescatori, sostenuto villaggi e fatto la storia di molte regioni.
Alcuni pesci sono comunemente definiti “poveri”,ma al Bistrot non amiamo questa definizione: nessun pesce può essere considerato povero, perchè tutti richiedono una lavorazione certosina e manuale. Uno per uno, ogni pesce va abbattuto, lavato, asciugato, conservato, pulito con cura.
Tra i pesci “poveri” che amiamo di più c’è sicuramente lo Sgombro, un pesce azzurro poco utilizzato, meno “famoso” di pesce spada e tonno, ma straordinario per gusto e proprietà nutritive.
Viene chiamato anche “Maccariello”, letteralmente “ruffiano”: dal francese Maquereau.
Si riteneva infatti che lo sgombro accompagnasse le aringhe durante le migrazioni favorendone l’accoppiamento. Questa antica tesi popolare non è mai stata confermata, ma il soprannome è rimasto.
Come sceglierlo
Facilmente riconoscibile per la livrea marmorizzata blu, lo sgombro fresco ha un aspetto brillante, con carni sode e ben aderenti alle squame. L’occhio deve essere sporgente con pupilla nera e non arrossata.
Come prepararlo
Lo sgombro ha un sapore distintivo, forte, legato proprio alla presenza degli Omega 3. Per mitigarne il sapore possiamo accompagnarlo alle verdure di stagione o alle erbe aromatiche, come alloro e rosmarino. Possiamo prepararlo in padella, con olio, pomodorini, capperi dissalati, prezzemolo.
Proprietà nutrizionali
Lo sgombro è una fonte nutrizionale eccellente: ricco di proteine ad alto valore biologico, Omega 3, i cosiddetti grassi buoni, minerali e vitamine. Ha inoltre un apporto calorico molto modesto ed è altamente digeribile. Altro che pesce povero!
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